giovedì 17 settembre 2015

LA GUERRA DEL RE - cap. 4 -

"Il popolo della terra dell'oscurità è in festa, il suo re convoglierà a nozze, ma qualcuno trama nell'ombra..."


CAPITOLO 4:

"Banchetto nuziale"

Il salone principale era adornato da migliaia di candele sospese a mezz'aria, le vetrate che lo  circondavano invece, per l'occorrenza,  erano state coperte da pesanti tendoni di pregiato velluto color porpora impreziosita da fili dorati che cadevano leggeri ai laterali. Tutto ormai era pronto. Tra i migliaia di vampiri accorse per omaggiare la nuova sovrana di Evig, c'erano diverse famiglie altolocate composte unicamente da sangue puri come i Maltesi dall'Italia, i Kurochi dal Giappone, i Bladd dai paesi nordici ed i Durpre dall'Inghilterra. Famiglie il cui nome incuteva terrore ai vampiri di basso rango e doveroso rispetto tra i più altolocati sangue puri. L'intera sala era un insieme di vociare e bisbigli, Craulad l'unico discendente riconosciuto dai grandi saggi del grande Vlad Le Croux, dopo millenni di silenzi, aveva finalmente annunciato l'intenzione di convogliare a nozze e, di conseguenza, di dare alla nobile ed antica casata dei Le Croux un erede. Gli occhi dei presenti erano tutti rivolti verso l'enorme porta di bronzo sul quale erano state incise le fasi lunari in oro e argento, perché proprio da quella porta avrebbero fatto il loro ingresso i futuri sposi.
La cerimonia nuziale tra due componenti appartenenti ai più alti ranghi gerarchici prevedeva un giuramento pronunciato a voce alta da parte dello sposo e la comunione del sangue, che consiste nel mettere in un calice alcuni gocce del sangue dello sposo e della sposa, mescolarli e berne un sorso a turno.
La pesante porta si aprì ed i due fecero il loro ingresso camminando l'uno accanto all'altro in silenzio. Craulad aveva raccolto i lunghi capelli albini in una treccia che teneva libera su una spalla, l'abito era nero con decorazioni color porpora e oro, esso era composto da camicia in seta rossa, panciotto nero con bordi in oro ed una fantasia gotica in rilievo dello stesso colore della camicia, mentre i pantaloni erano rigorosamente neri e degli stivali lunghi sempre neri che ai laterali riportavano lo stesso motivo gotico del panciotto. Sul fianco destro era fissata la spada col quale si narra che suo nonno avesse ucciso da solo più di 3000 persone in un'unica notte. Lo sguardo era alto e fiero, quasi irritato dalla presenza di così tante persone, ma la sua mente e le sue attenzioni erano tutte per colei che con passo deciso e lo sguardo basso camminava al suo fianco. Thyra era vestita con un abito di seta e raso color lavanda e con rifiniture nere e bianche. Il vestito era composto da un'ampia scollatura che si chiudeva su un corsetto bianco con lo stesso tema gotico del panciotto di Craulad color lavanda, il tutto fissato da dei lacci di raso neri. La gonna era lunga e cadeva a campana, marcandole i fianchi senza risultare volgare. Le maniche partivano da metà braccio e finivano anch'esse a campana, ma con diversi spacchi all'estremità, mentre i lunghi capelli corvini erano stati lasciati liberi con dei petali intrecciati a fili d’erba e nastri di raso.
"Sei una regina, non puoi abbassare il capo davanti ai tuoi sudditi" le bisbigliò in un orecchio. Thyra ebbe un piccolo sussulto, si voltò verso l'amato rossa in viso, lui annuì con un sorrise che lei ricambiò, poi strinse più forte la mano dell'uomo ed alzò il capo senza esitazione, facendo sorridere Craulad divertito.
"Paura?" le chiese.
"Come può una regina temere il suo popolo?" rispose con lo sguardo fisso davanti a se.
"Direi che sei pronta. Andiamo!".

Al loro passaggio, il salone cadde in un silenzio imbarazzante, tutti i presenti, accennavano un inchino od un cenno del capo all'uomo, ma alla bella donna che camminava al suo fianco, solo sguardi curiosi e inquisitori. La loro marcia si fermò a due massi dal trono cerimoniale, posizionato su una piccola isola a tre gradini, lì due ancelle vestite di nero e col volto coperto, posarono sulle spalle del re una mantello rosso fuoco e sul capo della regina una tiara fatta di rubini e diamanti.
"Vi ringrazio per essere accorsi al mio invito, nobili signori" iniziò il discorso Craulad rivolgendosi alla platea d'invitati, "io, Craulad Vlad Le Croux III dichiaro a voi tutti il mio giuramento di fedeltà alla qui presente Thyra I, mia amata sposa e vostra regina".
Un brusio di voci scomposte si elevò dalla folla.
Un ancella si avvicinò al sovrano porgendogli un cuscino in raso nero con su posato un pugnale d'oro con due serpenti intrecciati sull'elsa, uno chiaro ed uno scuro. Una seconda ancella si avvicinò a Thyra con un cuscino di raso bianco stavolta, su cui era adagiato un pugnale identico al primo ed infine una terza ancella col viso coperto da un velo nero, posizionata a metà tra i due sposi, reggeva un vassoio con al centro un calice dorato adornato con pietre preziose.
Entrambi presero con la mano destra il pugnale, fecero alcuni passi in direzione dell'ancella che reggeva la coppa, si incisero il polpastrello dell'anulare della mano sinistra e lasciarono cadere alcune gocce di sangue all'interno del calice. Thyra non smetteva un solo istante di fissare il suo amato negli occhi, era così attratta da lui da non far caso al dolore che provava nel compiere la cerimonia. Craulad prese in mano il calice, mentre con l'altra prese la mano sinistra della sposa e leccò le gocce di sangue che continuavano a sgorgare dal dito ferito.
"È prezioso e non va sprecato" le bisbigliò facendola fremere di piacere.
Gli invitati non distolsero un solo istante lo sguardo dal padrone del castello, concentrati in un rispettoso silenzio.
"Tsk, esibizionista" ghignò Kaine da un angolo in fondo la sala. Se aveva deciso di partecipare a quella buffonata era solo per due motivi: rivedere il mio amato fratellastro e conoscere la donna che aveva osato stregarlo col suo fascino. Craulad udì perfettamente il commento e gli sorrise.
"Come ben saprete, miei nobili ospiti, questa é una cerimonia di nozze ma non solo..." gridò a gran voce Craulad e proprio in quel momento davanti al volto di ogni invitato apparve magicamente un calice di cristallo con impugnatura in argento che raccoglieva al suo interno alcune gocce di un liquido rosso.
"Ma questo!" esclamò lord Kurochi diventando evanescente in un eccesso di pallore.
"Esatto mio nobile amico, questo é il mio sangue" confermò Craulad facendo cadere la platea in un boato di brusii allarmati.
"Non pensavo saresti arrivato  a tanto, fratellino" mormorò Kaine fissando il calice che fluttuava dinnanzi ai suoi occhi.
"Come voi tutti saprete, noi Le Croux siamo una famiglia maledetta da dio in persona, persino il nostro sangue é maledetto e per molti é al pari di un potentissimo veleno..." continuò con espressione compiaciuta, mentre Thyra non riusciva a distogliere lo sguardo all'amato. Non capiva il perché di quella messa in scena, sembrava quasi che avesse usato il loro matrimonio per secondi fini, ma quello che più la turbava, era aver saputo che per mesi si era nutrita di un potente veleno senza che però esso sortisse alcun effetto su di lei. Aprì e chiuse la bocca senza emanare alcun suono, ma il suo sguardo inquisitore, fece capire a Craulad quanto quella notizia l'avesse sconvolta.
"Finora non m'importava molto del regno e dei nemici che avrebbero potuto attaccarlo, ma ora devo proteggere la mia sposa, per cui vi chiedo di accettare il patto di sangue che da secoli la mia casata usa per creare alleanza" disse Craulad con tono pacato.
"Ma quale patto?" sbraitó un uomo dalla folla,"sei un puro sangue ed é risaputo che bere il tuo sangue significa assoggettare la nostra anima a te! " concluso digrignando i denti.
"É vero, siiiiii" si unirono in coro altre voci.
"Devo prendere queste vostre parole come un rifiuto, lord Arming?" chiese il padrone di casa con un sorriso.
"Mio signore" sussurrò Thryra stringendo la mano del nobile sposo. Sapeva che Craulad era in procinto di attaccare e la cosa la terrorizzava.
"Ebbene? Qualcun'altro che non vuole accettare il patto?" chiese impassibile.
Di nuovo la platea divenne un insieme di brusii ed urla.
"Al diavolo!" urlò il capo clan dei Maltesi, "io non temo questo veleno ne tantomeno la tua potenza! La nostra alleanza millenaria non vacillerà certo per queste due gocce di sangue!" continuò afferrando il calice a mezz'aria. Alcuni imitarono il gesto del nobile capostipite, presero il calice e lo levarono al cielo verso la coppia di sposi.
"Al nobile fratello e nuovo re!" urlò Kurochi prima di bere dal calice.
Tra i presenti, più della metà bevve d'un fiato dal magico calice lasciando li scettici ad osservare la scena con sguardo preoccupato per la loro sorte. Avevano rifiutato il patto di alleanza col nuovo sovrano di Evig e, di sicuro,  sarebbe costato loro molto caro. Percepivano lo sguardo penetrante con cui Craulad li stava osservando ed un fremito di terrore li percosse.
"Vi ringrazio nobili fratelli, non dimenticherò mai che oggi mi avete dimostrato la vostra devozione bevendo sangue di agnello" sbuffò divertito lo sposo. Gli ospiti si guardarono attoniti.
"Non potrei mai sprecare così il mio prezioso sangue, non credete?" rise, "ma avete superato la prova, grazie" concluse alzando il suo calice al cielo, Thyra lo imitò ed entrambi bevvero concludendo così la funzione nuziale.
Il suo sangue mischiato a quello di Craulad era così dolce da farle girare la testa, era un piacere senza pari che sentiva penetrarla e farsi strada in tutto il corpo attraverso un calore che le arrivava dritto al cuore.
"Ed ora, vi prego di seguirci nella sala delle udienze oltre il corridoio del tempo" annunció Craulad portando per mano la sua sposa oltre il portone da cui erano entrati pochi minuti prima.
"Mio signore" bisbigliò la sposa cercando lo sguardo dell'amato, "ma quella stanza non la usiamo per..." si bloccò. Di fatto la sala delle udienze era forse la più adatta per raccogliere tutte quelle persone, ma sapeva anche che era anche il tribunale dove il re emetteva le sue sentenze di morte eseguendole seduta stante.
"Esatto, non sarebbe un matrimonio che si rispetti senza un banchetto, no?" le sorrise, "ma ricorda, tu non dovrai mordere ne tantomeno bere sangue che non sia il mio, capito?" precisò l'uomo.
"Si, lo so" mormorò in risposta la donna abbassando lo sguardo.

****

"Avremo dovuto bere!" mormorò lord Arming al suo vicino.
"Ma come potevamo sapere che era sangue di agnello?" rispose l'altro visibilmente spaventato.
"Non l'avete ancora capito?" scattò un terzo, "era tutta una messa in scena! Lui ha capito subito che siamo umani e voleva conferma".
"Ma che dici?!" ribatté il primo alzando un minimo la voce, ma il secondo lo zittì posandogli una mano sulla bocca, "sei pazzo? Vuoi che ci senta per caso?".
"Temo ci abbia già sentiti" mormorò il terzo fissando la schiena del re, "é risaputo che i vampiri hanno un ottimo udito".
"Ma lord Ganvhell ci ha assicurato che bevendo la sua pozione, i vampiri non ci avrebbero scoperti" protestò Arming, "hai sentito anche tu, no? Lord Dragner?" incalzò guardando il terzo uomo che abbassò lo sguardo cupo.
"Una cosa é certa, signori" prese a dire il secondo e gli altri due lo fissarono in attesa che continuasse il discorso, "sia noi che i nostri cinquanta uomini infiltrati qui per assassinare il re, non torneremo dalle nostre famiglie stasera" fece una pausa prendendo in mano un piccolo crocifisso che aveva nascosto tra gli abiti, "che Dio abbia pietà delle nostre anime" mormorò un istante prima che le porte di metallo si chiusero alle loro spalle.


2 commenti:

  1. Oooooh *-*
    Bello bello *-*
    Non m puoi creare un personaggio odioso in LS e farmelo amare poi qui *-*

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