domenica 13 dicembre 2015

La guerra del re - cap. 7 (prima parte)


“Sangue innocente”
Il tempo all'interno della stanza sembrava essersi fermato, nessuno dei tre uomini avrebbe mai potuto immaginare una situazione del genere. La neo regina, la preziosa venere del castello a cui tutti devono obbedienza, giaceva tra le braccia del re, mentre ai suoi piedi, una cospicua quantità di sangue stava ad indicare che la vita stava lasciando quel fragile corpo ormai dilaniato da parte a parte ed immobile come una statua di marmo.


"Che stai aspettando?" scattò Kaine inginocchiato dinnanzi i due regnanti, "devi completare la trasformazione!". La voce del fratello arrivava chiara e nitida alle orecchie del re, ma lui non riusciva a comprenderle. Il suo pensiero era rivolto alla sua amata. Non accettava la realtà davanti a se, non poteva credere che la sua amata sposa si stava spegnendo tra le sue possenti braccia. Se avesse avuto lacrime, probabilmente le avrebbe versate tutte in quell'istante. In quei lunghi momenti di eterna sofferenza.
"Mio signore..." mormorò timoroso Senka. La situazione era precipitata! Se solo non avesse detto quelle cose alla regina, se solo non l'avesse toccata...sentì qualcosa chiudergli la gola provocandogli dolore. I suoi sensi di colpa si stavano manifestando attraverso un dolore fisico intenso e lancinante ma sapeva che per il suo re era molto, molto peggio.
"Mio signore, le chiedo perdono, se la regina é in questo stato é solo colpa mia, non sono stato all'altezza delle sue aspettative ed ho tradito la sua fiducia. Non merito di servirla ancora ne, tantomeno, di vivere". Senka pronunciò quelle parole con uno tono pacato, in quelle parole, si percepiva tutta la sofferenza del giovane vampiro.
"Non dire stupidaggini!" tuonò Kaine rosso in viso, "direi che é stato sparso abbastanza sangue per oggi!" continuò guardando la donna che giaceva immobile davanti a lui. Thyra non gli aveva dato una cattiva impressione, ma non era neanche convinto che lei sarebbe stata un'ottima regina, però amava il suo re. Amava l'uomo che le aveva tolto la vita e che ora le aveva provocato una ferita mortale. "Piuttosto" riprese rivolto al fratello, "se non ti muovi morirà sul serio! Vuoi che lo faccia io?".
Craulad non rispose, ma ciondolò il capo in segno di negazione.
"Avrei voluto avere più tempo..." mormorò il re con un filo di voce. Kaine lo fissò con sguardo inquisitorio, ma non fece domande. L'espressione sul volto del fratello era chiara più di ogni parola. Tutto il dolore e lo sconforto per ciò che era successo, era ben leggibile nei lineamenti del signore del castello. Un gemito della donna fece trasalire entrambi. "Craulad, fratello, ascoltami!" prese la parola il più anziano dei due, mentre gli sfiorava la spalla. "Comprendo lo shock che hai subito, ma Thyra morirà sul serio se non ti dai una mossa, lo capisci? E, cosa ancora più grave, dopo di lei, toccherebbe a te. É questo il finale che vuoi per entrambi? É questo che desideri? Morire con lei?". La voce di Kaine tremava tradita dall'emozione, non poteva accettare un finale del genere. La regina gli aveva salvato la vita e questa era una cosa che non avrebbe dimenticato per tutta la vita. "Mio signore..." sussurrò Senka con voce tremante. Craulad chiuse un secondo gli occhi e quando li riaprì, essi erano completamente rossi, sia le pupille, sia la sclera erano dello stesso colore del sangue fresco, come quello che sgorgava dalle ferite della sua giovane sposa. Prese il capo della donna, voltando leggermente il viso verso di lui. Le sfiorò la fronte con un bacio, poi scese a baciarle gli occhi, il naso e le labbra. Ogni gesto era colmo d'amore e di una sofferenza infinita. Kaine guardò quel rituale d'amore con sguardo triste, sentiva la sofferenza del fratello come se fosse la sua. Conosceva quel dolore poiché lui l'aveva provato per primo.
Arrivato alla base del collo, il re spalancò le fauci che affondarono nella carotide della donna, senza che essa perse una sola goccia di sangue. Il corpo della donna s'irrigidì in preda alle convulsioni, tanto che dovettero intervenire Kaine e Senka a tenerla ferma. Il tutto durò pochi lunghi, interminabili secondi, esauriti quelli, la regina si accasciò priva di ogni impulso vitale.

*******

La notizia del ferimento del principe Raspin, fece presto il giro del regno. In molti avevano giurato vendetta nei confronti del sovrano di Evig e da diversi punti del regno, iniziarono ad accendersi piccoli focolari di guerra e rivolta. La situazione era molto delicata.  I nemici del regno vedevano nel ferimento del giovane re un ottima occasione per usurpare il trono alla casata degli Arming, mentre i simpatizzanti vedevano, tutta la situazione, come un'ottima opportunità per entrare nelle grazie della vedova e del suo unico figlio. Nonostante il primo soccorso da parte di Kaine, Anoria fece arrivare dottori da ogni parte del regno. Non voleva lasciare nulla al caso, ora più che mai, voleva certezze.
La stanza di Raspin si trovava nell'ala est del castello, dalle sue finestre si poteva vedere l'immensa foresta preceduta dai giardini reali arricchiti dalle piante e dai fiori più belli e pregiati. Aveva sempre amato la vista della sua stanza, soprattutto quando i giardino prendevano il colore del tramonto, regalando al principe serenità. Le pareti erano rivestite da carte pesanti del colore del cielo all'imbrunire, mentre la volta sopra il letto a baldacchino, era stata impreziosita da affreschi rappresentanti le varie costellazioni. Quella stanza era stata per anni il mondo segreto dentro cui il giovane principe si rinchiudeva quando, stanco dei suoi doveri regali o dall'addestramento, aveva bisogno di ritrovare se stesso attraverso la lettura di qualche buon romanzo o coinvolgendo la servitù in una lunga partita a scacchi che, ovviamente, non perdeva mai.
"Madre?" chiamò Raspin con un filo di voce. Sentiva il corpo pesante come il piombo e la mente confusa.
"Sono qui tesoro" rispose apprensiva la donna prendendogli la mano.
Il giovane rimase in silenzio a contemplare il soffitto della stanza su cui, osservando le costellazioni che si era fatto dipingere dal più grande artista del regno e che lui amava tanto. La vista di un luogo così famigliare, regalò un minimo di sollievo al ragazzo che si morse il labbro per reprimere le lacrime di gioia che in quel momento spingevano con forza per uscire.
"Hai dormito tanto" prese a dire la regina, "ho temuto che non ti saresti più risvegliato, ma per fortuna Dio ha ascoltato le mie preghiere e sei tornato da me " concluse con voce emozionata.
"Non é stato il tuo Dio a salvarmi, madre" rispose con tono spento, "è stato Lord Kaine, se sono ancora vivo, lo devo esclusivamente a lui. Mi ha protetto frapponendosi tra me e quel mostro, se non ci fosse stato lui, sarei morto miseramente e senza attuale la mia vendetta".
La donna rimase in silenzio, sentiva i battiti del cuore aumentare al solo pensiero dell'uomo chiamato Kaine e senti una vampata di calore vivacizzarle il volto bianco.
"É ancora qui? Vorrei ringraziarlo di persona" chiese Raspin guardando in volto la madre per la prima volta dal suo risveglio e ne rimase scosso. Il dolore per la morte di suo re e per aver quasi perso anche il figlio, l'avevano consumata fino a regalarle un volto tirato e scarno, le sue spalle sembravano più esili ed il suo punto vita più sottile; sembrava essere invecchiata di colpo di almeno una decina d'anni.
"Madre?" sussurrò piegato dal rimorso.
Lei scosse il capo: "Purtroppo lord Kaine è andato via subito dopo averti riportato al castello, mi spiace" rispose.
"Capisco".

A quel punto il giovane non disse altro, si sentiva schiacciato da tutto quello che era successo: l'omicidio di suo padre, un regno da governare ed infine la sua totale dipartita nel tentare di vendicare il suo amato genitore. Tutto questo l'aveva segnato profondamente. Il dolore provocato dalle ferite non gli dava pace, ma quello che sentiva nel cuore era qualcosa difficile da spiegare. Chiuse gli occhi lasciando che il sonno s'impossessasse nuovamente di lui. Avrebbe voluto chiedere tante cose a sua madre, ma ora doveva solo pensare a riprendere le forze. La sua vendetta era solo rimandata e la strada che la precedeva era tutta in salita, ma lui sarebbe riuscito a percorrerla ancora una volta, per suo padre e per l'onore degli Arming.

2 commenti:

  1. Carino Craulad che soffre a vedere la sua amata così... però voglio sapere cosa lo bloccasse così tanto da non volerla trasformare. E anche Kaine... ci vorrebbe un prequel del prequel 😂

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  2. Potrei morire se dovessi scrivere anche il prequel di Kaine xD
    Ma spiegherò un pò di cose pian piano ed al massimo, farò una storia extra con la vita di Kaine ^^
    Tutto in forse, però ^^"

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